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Sant’Anna


 

Vi trovate a Sant’Anna, frazione del comune di Tambre, a circa 1050 metri di quota.

Poco distante è ubicato un vero e proprio gioiello dell’artigianato del legno: la Casa del Libro. Realizzata nel 1989 dall’artigiano-artista Livio De Marchi e inaugurata ufficialmente dal comune di Tambre nel maggio del 1990, l’edificio è racchiuso da un recinto di matite colorate di diverse altezze con un cancello in ferro battuto a forma di occhiale. La Casa del Libro ha il tetto a forma di libro aperto trafitto da una stilografica puntata verso il cielo che funge da camino e si appoggia su pareti formate dalla sovrapposizione di libri scolpiti di dimensione diversa. Al suo interno ogni arredo richiama il libro: i letti, gli armadi, la stufa e il caminetto sono sculture lignee che riportano le linee delle copertine dei libri. Ogni dettaglio è studiato nei minimi particolari: giacca, cappello, appendiabiti e oggettistica da cucina sono piccoli e preziosi oggetti artigianali che arricchiscono in modo singolare l’ambiente. Ad oggi la casa risulta essere di proprietà privata e purtroppo non è visitabile dal pubblico.

Poco distante è possibile vedere un esempio di pozza d’alpeggio, chiamata in dialetto locale “lama”. Queste pozze si formano nel tempo grazie alla sedimentazione di limi e argille in alcune doline, depressioni superficiali del terreno dovute alla corrosione chimica della roccia e forme tipiche del “carsismo”. Conseguentemente alla sedimentazione il terreno si impermeabilizza favorendo il ristagno dell’acqua. Col tempo queste lame, a causa dell’aumento della vegetazione acquatica, si eutrofizzano trasformandosi in torbiere. La lama in questione, sebbene di superficie non molto elevata arrivando a circa 200 metri quadrati, può ospitare a seconda delle stagioni più o meno piovose una ricca biodiversità. Essa accoglie infatti un coacervo di piante da torbiera alpina, di specie da prateria umida e di muschi acquatici, tra i quali gli sfagni che riescono a trattenere 15-30 volte il loro peso in acqua. Spiccano incontrastate nel piccolo ecosistema le specie tipiche delle zone umide alpine: la cannuccia di palude, e la mazzasorda, caratterizzata dalla nota struttura a cilindro della sua infiorescenza marrone al termine del fusto.

Per quanto riguarda la presenza di animali si possono incontrare la biscia dal collare, che si nutre di piccoli animali o pesci, il Tritone, la Rana temporaria, il Rospo comune, alcune specie di libellule ed altri minuscoli insetti che vivono “sospesi” nell’acqua stagnante. Non per ultimo va ricordato che la pozza d’alpeggio può richiamare tra le sue canne palustri anche qualche specie di uccelli come il germano reale e l’airone cenerino.

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