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Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS)

ORGANIGRAMMA

  • Referente: 
  • Componenti: 

 CNSAS - Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico

 

COS’E’ IL SOCCORSO ALPINO?

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è un servizio di pubblica utilità, del Club alpino italiano.

Le finalità del CNSAS sono definite con chiarezza dalla legge:

  • soccorrere gli infortunati e i pericolanti ed recuperare i caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale
  • contribuire alla prevenzione e alla vigilanza dei potenziali infortuni legati alle attività riguardanti gli sport di montagna e alle attività speleologiche in queste stesse zone
  • concorrere al soccorso in caso di calamità, in quanto struttura nazionale operativa del sevizio nazionale della Protezione Civile (dal 1995),  anche prestando attività al di fuori dell’ambiente montano sulla base delle proprie specifiche competenze tecniche.

Al CNSAS è inoltre affidata la funzione di coordinamento nel caso di intervento di diverse organizzazioni di soccorso in ambito alpino o in ambiente impervio od ostile, e le sue strutture sono indicate alle regioni come «soggetti di riferimento esclusivo per l’attuazione del soccorso nel territorio montano ed in ambiente ipogeo».


CHI SIAMO

Attualmente S.A.13 (nome “in codice” della Stazione del CNSAS Alpago) conta 22 volontari: tra questi 2 TeSA -Tecnico di Soccorso Alpino- (qualifica con un grado di preparazione più “tecnico” che può assumere il ruolo di Responsabile delle Operazioni e coordinare la squadra formata dagli OSA -Operatori di Soccorso Alpino-), un Tecnico di Centrale Operativa (figura che risponde al telefono nella centrale 118 e organizza e coordina l’intervento delle squadre) e un Aspirante OSA.


IL SOCCORSO ALPINO IN ALPAGO

La Stazione Cnsas dell’Alpago nasce di fatto a fine 1976 su esplicita richiesta del dottor Mario Brovelli.
Dato che negli anni ’70 il comprensorio dell’Alpago iniziava a conoscere un certo sviluppo turistico (legato principalmente all’escursionismo) e che questo fece di conseguenza aumentare, in qualche annualità anche in modo sensibile, le missioni di soccorso, vennero a crearsi le condizioni e soprattutto la necessità perché il soccorso alpino bellunese si rafforzasse con una presenza qualificata su un territorio che risultò in più occasioni ostile facendo da scenario a numerosi incidenti, alcuni anche piuttosto gravi.
La Stazione di Longarone infatti, che sino a quella data aveva garantito gli interventi di soccorso in tutta l’area (preceduta in tempi più remoti da quella di Belluno), accolse favorevolmente la proposta di avere in Alpago un avamposto (allora veniva chiamato un po’ impropriamente ‘sotto Stazione’) di uomini preparati e pronti a intervenire in caso di soccorso su ogni tipo di terreno.
Vennero quindi radunati alpinisti esperti dei luoghi del territorio alpagotto fortemente motivati a creare un gruppo che darà vita poi a una vera e propria stazione in grado di fornire, con un’adeguata preparazione, la copertura territoriale ottimale.
A inizio aprile 1976 Isidoro Bona, il dott. Piergiovanni Fain, Enzo Mazzoran, Rinaldo Oriano, Rizzieri Bona, Alvio Bona, Ettore Bona e Roberto Fullin iniziarono una serie di incontri preliminari alla presenza dello stesso Brovelli e dei responsabili della Stazione di Longarone, tesi a costituire la base per la Stazione di Tambre per l’Alpago. (Il nome della Stazione, che forse risentì di un’enfasi un po’ campanilistica, fu fortemente voluto dalla famiglia Bona, residente appunto a Tambre, attorno alla quale si era andato costituendo il primo nucleo della Stazione.)
Dopo un paio di stagioni necessarie ai volontari per apprendere le tecniche di soccorso e alcune nozioni basilari sugli aspetti legati alla medicalizzazione e alla più complessiva operatività, la Stazione di Tambre per l’Alpago nel 1979 acquisisce la propria autonomia gestionale e operativa, ottenuta anche sulla scorta dei vari interventi che in quei due anni si erano svolti e avevano dimostrato le capacità e lo spirito del gruppo formatosi. Venne quindi eletto come capo stazione Isidoro Bona che rimarrà alla guida sino al 1986. Nello stesso anno subentrò in qualità di capo stazione Ettore Bona. Si sono poi susseguiti: Pierangelo Pedol, Alex Barattin (attuale Delegato Regionale) fino a Federico Pedol che conduce il gruppo dal 2012.


LA STORIA
Il soccorso alpino trae certamente origine dall’innato spirito di solidarietà delle genti di montagna, ma si sviluppa in modo organizzato soltanto in tempi moderni con la crescita della frequentazione della montagna a scopo turistico, sportivo o ricreativo. L’attuale struttura del CNSAS nasce il 12 dicembre 1954 grazie ad un ristretto gruppo di persone, che con tenacia e passione hanno voluto rendere organico e organizzato il lavoro di soccorso effettuato già da tempo dagli abitanti delle località montane, dalle guide alpine e dagli alpinisti del Club Alpino.
Di seguito indichiamo alcune date “cardine” nell’evoluzione del CNSAS.

1954
Il Consiglio Centrale del CAI, il 12 dicembre 1954, a Clusone (BG), trasforma la Commissione soccorsi Alpini in una Direzione del CSA (Corpo di Soccorso Alpino) che raccoglie in un’unica organizzazione tutte le strutture esistenti. Viene nominato Direttore Scipio Stenico. Vengono istituite le prime Delegazioni, là dove il soccorso alpino aveva assunto forme più organizzate, ed in particolare quelle di Tarvisio (UD), Belluno, Trento, Edolo (BS), Bergamo, Sondrio, Borgosesia (VC), Aosta e Domodossola (Verbano-Cusio-Ossola).
1995
La Legge 225/21992 individua il CNSAS fra le Strutture Operative Nazionali del Servizio Nazionale della Protezione Civile.
2001
Il Parlamento approva la Legge n. 74/01 – Disposizioni per favorire l’attività svolta dal CNSAS, che, oltre a riconosce al CNSAS la funzione di Servizio di Pubblica Utilità (nda: il CNSAS effettua un pubblico servizio a tutti gli effetti di legge), in applicazione al principio di sussidiarietà.
2002
Il Parlamento approva la Legge n. 289/02 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, che dispone, acclarandolo, che al CNSAS ed al BRD spetta il coordinamento dei soccorsi in caso di presenza di altri enti o organizzazioni, con esclusione delle grandi emergenze o calamità”.


COME DI DIVENTA OPERATORI DI SOCCORSO ALPINO?

L’ammissione al CNSAS è possibile per tutti i soci del Club Alpino Italiano di età compresa tra i 18 e i 45 anni, dopo il superamento delle prove di ammissione, necessarie per la verifica dei requisiti richiesti.

Se si è interessati all’attività del Soccorso Alpino si deve aver maturato individualmente un’esperienza in ambito alpinistico che garantisca la soddisfazione dei requisiti minimi richiesti per l’ammissione: capacità di movimentazione su tutti i vati terreni di montagna, arrampicata su roccia da capocordata su itinerari di 4° UIAA e su ghiaccio (60°), sci su tutti i tipi di neve.

Il primo passo da fare è prendere contatto con un Responsabile della Stazione territoriale competente che valuterà sommariamente le competenze alpinistiche e proporrà, eventualmente, un periodo di affiancamento nelle attività di addestramento del gruppo per valutare attitudini e motivazione individuale. Dopo tale periodo da “Aspirante” si verrà inviati alle prove di ammissione che daranno la qualifica OSA (Operatore di Soccorso Alpino) e l’accesso ai moduli di formazione specifici per tale ruolo.

La Stazione del Soccorso Alpino Alpago organizza numerose attività di formazione e addestramento per i suoi componenti per permetterci di essere sempre aggiornati e pronti alle varie richieste di intervento.

Organizziamo e partecipiamo inoltre ad attività di formazione e sensibilizzazione per i frequentatori della montagna, specialmente per i più giovani.


 

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