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RELAZIONE DI SINTESI ANNO 2019-2020

Carissimi soci ben ritrovati!

Vi parlo dalla nostra sede sociale di S.Martino e lo faccio in modo amichevole a nome mio e dell’intero consiglio direttivo, per farvi sapere che, nonostante l’impossibilità di rispettare l’appuntamento annuale dell’assemblea, siete sempre nei nostri pensieri. Perciò in attesa di poterci ritrovare realmente, sfruttando la tecnologia che abbiamo a disposizione vi faccio il mio primo discorso, specificando ancora che questo messaggio non vuole sostituire un’assemblea ufficiale ma è solo una doverosa relazione informativa sull’attività svolta nel 2019 e una informazione di quello di cui ci occuperemo nel 2020.

Vediamo ora di rivivere i principali eventi del 2019.
Oltre ad aver portato avanti il programma delle escursioni, che l’anno scorso hanno visto una vasta varietà di luoghi e paesaggi: dalle affascinanti Dolomiti del gruppo del Puez, agli scenari più brulli dell’Isola d’Elba, da qualche giro in mountain bike, ad escursioni con i ragazzi sul ghiacciaio della Marmolada, per non dimenticare i classici appuntamenti con gli Amici del CAI di Aviano e del CAI di Domegge tutti questi momenti e molti altri appuntamenti hanno visto crescere e rinnovare la passione per la montagna di tutti noi. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta tutti i partecipanti che animano le escursioni e creano un vero e proprio spirito di gruppo, e gli accompagnatori che dedicano tempo e dedizione nell’organizzazione di queste belle esperienze sia alpinistiche ma soprattutto di condivisione.

Sicuramente dell’anno passato due sono i fatti che più mi sono rimasti dentro e che vorrei ricordare con voi:

Il primo è legato con il luogo dal quale vi sto facendo questo comunicato, la nostra sede sociale, l’anno scorso infatti ricorreva il decennale della fondazione della nostra sezione avvenuta il 28 Settembre 2009. Un traguardo che abbiamo voluto festeggiare con un concerto corale all’aperto alle pendici del Monte Dolada. La storia del CAI Alpago, che possiamo trovare descritta nel nostro sito dalle abili parole di Maudi, affonda le radici ben prima di 10 anni fa con una storia ricca di passione per la montagna e persone che si sono dedicate anima e corpo ad essa, in particolare vogliamo ricordare chi per anni ne ha rappresentato l’anima, una persona che non ho avuto l’onore di conoscere ma che sicuramente ha arricchito il nostro territorio, Benito Saviane.

Se tutti i soci in varie forme e per diversi motivi sono sempre una ricchezza per il territorio quest’anno in particolare va riconosciuto un grande merito a chi si è occupato di ripristinare i nostri sentieri in parte completamente distrutti dopo Vaia e le nevicate primaverili.
Poche settimane fa è stata completamente ultimata la manutenzione straordinaria del sentiero 950 che da Santa Croce porta a Faverghera, vi invito a percorrerlo questo sentiero e non solo per quel panorama di grande respiro che offre ma anche per capire quanta fatica e quanto tempo e quanta passione richiede la manutenzione di tratti di sentiero così particolari come questo.
Il sentiero 950, ha un valore aggiunto, perché per questo percorso hanno collaborato molte persone e associazioni: i nostri soci dediti alla sentieristica, i cacciatori della riserva naturale di Farra, gli scout di Paese i soci dell’alpinismo giovanile e anche il CAI di Conegliano che ha devoluto i soldi di un evento da loro organizzato per la manutenzione dei nostri sentieri. Questi esempi di collaborazione danno speranza e ci fanno capire che unire le forze per uno scopo ripaga sempre.

Il 2020 sicuramente non è un anno che è cominciato con il piede giusto. La crisi sanitaria ci ha visti costretti a interrompere il programma delle escursioni, annullare l’entusiasmante corso di scialpinismo e rinviare al prossimo anno i trekking sulle Alpi Apuane e in Val Aurina. Ad oggi il miglioramento della situazione ha permesso di riorganizzare le escursioni per gli adulti, che saranno sottoposte ad alcune restrizioni necessarie per tutelare la sicurezza e la salute di tutti. Ciononostante in questo periodo credo che ognuno di noi si sia reso conto dell’importanza che la montagna ha nella propria vita, del suo ruolo terapeutico, emozionale e spirituale e sicuramente la citazione ‘’Capisci l’importanza di una cosa solo quando l’hai persa’’ cade a pennello, o quasi, infatti per fortuna la montagna è sempre lì ad aspettarci.

Quello che nonostante l’emergenza sanitaria ci ha tenuti impegnati è invece il progetto Gate ovvero “il sentiero della sensibilità” progetto transfrontaliero che mira ad un turismo inclusivo e accessibile a tutti. Tale progetto oltre alla nostra partecipazione vede quella della cooperativa sociale Indipendent, del comune di Sant’Orso, dell’Università di Insbruk, il centro di ricerca di Salisburgo il tutto gestito dall’organizzazione Dolomiti Unesco. I 4 siti scelti per la realizzazione del pogetto sono La Gola del Bletterback ad Aldino, Il Kinderleicht a Salisburgo, Parco Rossi nel Comune di Sant’Orso e il sentiero della sensibilità nella nostra conca. Il progetto prevede nel nostro caso la realizzazione di un sentiero lungo il quale in determinati punti gli escursionisti, grazie ad una applicazione scaricabile gratuitamente nel telefono, potranno ascoltare dei contenuti multimediali che permetteranno loro di approfondire tematiche naturalistiche antropiche e geologiche del paesaggio circostante. Il percorso che Da Carota porta a Sant’Anna e viceversa possiederà due tratti percorribili da persone in carrozzina ed è pensato anche per la praticazione di persone non vedenti. Il sentiero infatti potrà regalare a chiunque una esperienza autentica e arricchente, aggiungendo alla camminata una dimensione di riflessione e curiosità. A tal fine il titolo pensato per questo cammino è: ‘’il sentiero della sensibilità’’. La stessa sensibilità che ognuno di noi possiede e dimostra ascoltando la natura, osservando un tramonto,annusando un fiore , assaggiando delle more e accarezzando il soffice muschio, ma sopratutto anche la sensibilità di preservare tutto questo patrimonio naturale e culturale per le generazioni future. Con quest’ultima considerazione mi auguro di poter tornare al più presto alla normalità e di poterci incontrare insieme sulle nostre montagne
Un caro saluto a tutti, da me e dal direttivo del CAI Alpago.

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